Letterato e filosofo italiano. Docente di Filosofia a Macerata, a Pisa e alla
Sapienza di Roma, fu membro dell'Accademia della Crusca. Appassionato dantista,
scrisse un
Discorso in difesa della Commedia del divino poeta Dante
(1572), nel quale, in polemica con un
Discorso antidantesco di R.
Castravilla, sostenne la conformità della
Divina Commedia alle
regole aristoteliche (Cesena 1548-1598).